L’Elettroforesi delle Proteine Sieriche permette di distinguere le albumine, le alfa1-globuline (α-glicoproteina acida, α-fetoproteina, α1-antitripsina), le alfa2-globuline (aptoglobina, protrombina, cerulopalsmina, colinesterasi, α2-macroglobulina), le beta-globuline (β-lipoproteine, transferrina, frazione C3 del complemento) e le gamma-globuline (anticorpi o immunoglobuline). Variazioni nelle percentuali di tali frazioni sono caratteristiche di diversi stati patologici.
L’albumina aumenta nella deidratazione (vomito, diarrea, ustioni) e diminuisce in patologie del fegato, renali e gastrointestinali, malnutrizione e cachessia.
Le alfa 1 globuline sono aumentate in caso di patologia infiammatoria o neoplastica attiva, gravidanza, nefrosi, malattie epatobiliari, diabete, ipotiroidismo.
Le alfa 2 globuline sono aumentate nelle malattie ad impronta infiammatoria e distruttiva quali le neoplasie, nella febbre reumatica, nella sindrome nefrosica, nel diabete mellito, in gravidanza, infezioni, necrosi, traumi, ustioni.
Le gamma globuline comprendono IgG, IgA, IgM, IgD, ed IgE. Una elevazione diffusa policlonale e’ segno di un processo immunologico cronico (cirrosi ed epatite cronica attiva), patologie del collageno, patologie infettive, stati infiammatori, neoplasie. Un aumento monoclonale della frazione gamma indica un incremento di una singola immunoglobulina spesso incompleta o con caratteri anomali e privi di attività anticorpale, correlato con la proliferazione iperplastica o neoplastica di un clone di cellule produttrici di anticorpi.
Il valore del rapporto quantitativo tra albumina e globuline (rapporto A/G) ha una notevole importanza diagnostica; in linea di massima le modificazioni delle sieroproteine in caso di eventi morbosi tendono ad essere nel senso di una diminuzione di albumina e di un aumento delle globuline e perciò di un abbassamento del loro rapporto quantitativo.
Si richiedono almeno 8 ore di digiuno prima del test e una dieta povera di grassi nei giorni che lo precedono.