La Fenitoina è stata conosciuta per circa 40 anni come difenilidantoina, può essere considerata una UREIDE ed è correlata ai barbiturici. E’ un deprimente specifico piuttosto che generale, cioè esso è in grado di controllare le convulsioni senza provocare sedazione generale.
E’ impiegata nel trattamento del grande male, nelle convulsioni sintomatiche e nell’epilessia psico-motoria e nella nevralgia del trigemino.  In caso di sovradosaggio si possono verificare effetti tossici del sistema nervoso centrale quali nistagmo, vertigini, visione sdoppiata, atassia.

I livelli del farmaco possono variare in caso di epatite acuta, mononucleosi e malattie epatiche croniche. L’insufficienza renale puo’ incrementare la concentrazione di fenitoina libera. Le concentrazioni di fenitoina diminuiscono durante trattamento con fenobarbitale.